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LOMBALGIA, il male del secolo?

Immagine del redattore: christian di tommasochristian di tommaso


Secondo l'OMS, circa l'85% della popolazione soffre o ha sofferto almeno una volta nella vita di LOMBALGIA (o comunemente conosciuto come mal di schiena) : la sua diffusione è tale che, in molti paesi occidentali viene definito il “male del secolo”.


Il mal di schiena è fra i disturbi più diffusi del nostro tempo ed è capace di incidere profondamente sulla qualità della vita di chi ne è colpito, indipendentemente dall'età o dal sesso. Infatti il mal di schiena, più di altri sintomi, è insidioso per la sua comparsa improvvisa, per la difficoltà nel comprenderne le cause e prevederne gli sviluppi. Ma la vera difficoltà sta nell'orientarsi fra terapie e consigli diversi, spesso anche contrastanti.

Alcuni imparano a conviverci come se fosse il loro stato naturale, non considerandolo il sintomo di una malattia, ma la naturale conseguenza di uno stile di vita condiviso da molti o una manifestazione del normale processo di invecchiamento.


Le cause a volte sono difficili da comprendere. Il mal di schiena si attribuisce generalmente alla mancanza di attività fisica , alla vita sedentaria, alla postura sbagliata, ma difficilmente ci si impegna in strategie che cerchino effettivamente di risolvere il problema alla radice, prevenendo le ricadute.

Più spesso ci si dedica al problema in corrispondenza della sua comparsa, preoccupati esclusivamente di far scomparire il dolore il più velocemente possibile, attraverso cure sintomatiche, dimenticandolo fino alla sua successiva ricomparsa.


Il miglior modo per prevenirlo è, senza ombra di dubbio, il movimento e l'attività fisica ben condotta. Mentre per curarlo è consigliato, da quello che dice la ricerca, la terapia Attiva piuttosto che il riposo o terapie a carattere passivo.

Queste sono le conclusioni di alcune ricerche effettuate sulle persone affette da lombalgia o sciatalgia (Verbunt et al. 2008; Hagen et al. 2010). Uno stile di vita attivo e una costante attività fisica possono prevenire il mal di schiena negli adulti (Murphy et al. 2014; Notarnicola et al 2014) e nei bambini (Hill et al. 2014).



 
 
 

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